Quesito n. 4 – Scheda grigia – Valutazione dei magistrati
Domenica 12 giugno, i cittadini italiani sono chiamati ad esprimere il proprio voto in merito al c.d. “Referendum Giustizia”, ovvero il Referendum abrogativo composto da 5 quesiti aventi ad oggetto il sistema giudiziario.
Il quarto quesito, contenuto da una scheda di colore grigia, ha ad oggetto la possibilità che i magistrati vengano valutati anche dai c.d. membri “laici”, ovvero avvocati e professori universitari nell’ambito dei consigli giudiziari, e dunque non soltanto da parte dei magistrati stessi.
I consigli giudiziari sono degli organi locali, presenti in ogni distretto territoriale, presso i quali è esercitata altresì la funzione di valutazione dei magistrati, utile ai fini delle promozioni di anzianità e di stipendio, ma ad oggi limitata ai soli membri togati, con esclusione di ogni forma di partecipazione a favore di quelli laici, attualmente esclusi altresì dalla possibilità di partecipare alle relative sedute.
La corrente favorevole all’abrogazione e dunque all’introduzione del diritto di voto a favore di avvocati e professori universitari insiste sulla necessità di una valutazione esterna della magistratura, onde scongiurare il rischio di giudizi eccessivamente positivi, spesso nei fatti concretizzatosi, mentre chi è contrario alla modifica delle attuali regole fa leva sull’esigenza di evitare il pericolo, specie nei distretti minori, di soggezione dei magistrati valutati rispetto agli avvocati valutatori durante i processi giudiziari, minando la terzietà e imparzialità del giudizio stesso.
Votando Sì, e pronunciandosi quindi a favore della modifica delle vigenti norme in materia di valutazione dei magistrati e composizione e competenze dei relativi Consigli, si esprime la preferenza per l’assegnazione anche ai membri laici dei suddetti consigli di partecipare e valutare coloro che esercitano le funzioni giurisdizionali.
Votando NO, invece, e mantenendo quindi invariata l’attuale disciplina, si esprime la volontà di escludere avvocati e professori universitari dalla valutazione dei magistrati, che resterebbe dunque appannaggio della magistratura stessa.
N.B.: Il disegno di legge di modifica dell’ordinamento giudiziario ha ad oggetto anche questa disciplina, nel cui ambito propone non l’introduzione del voto “secco” dei membri laici, ma quello “unitario” dell’avvocatura, onde scongiurare il rischio di personalismi e forme di soggezione tra magistrati e legali.